sabato 26 marzo 2011

Assunzioni al Mibac. Come, dove e quando?

L'annuncio di assunzioni di personale al Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha mandato in fibrillazione i circa 600 idonei dell'ultimo concorso espletato, che intravedono finalmente una prospettiva per il loro futuro.
È auspicabile l’immediata attuazione dei provvedimenti che il decreto prevede in merito.
È auspicabile che non sia l’ennesimo annuncio a vuoto.
Il decreto è appena stato approvato dal Consiglio dei Ministri.
Ma è comprensibile l’impazienza, anche perché molti, come me, al tempo trascorso dall’approvazione delle graduatorie sommano la lunga attesa del concorso stesso.
È comprensibile l’impazienza di conoscere i dettagli di queste assunzioni, perché è dai dettagli (che non sono in realtà proprio dettagli) che dipende il nostro futuro ed essi non sono ancora chiari.

Le 170 unità da assumere come si ripartiscono tra le diverse qualifiche (dirigenti, funzionari e assistenti)? 
E, nell'ambito dei funzionari, come si ripartiscono tra i diversi profili professionali (archeologi, architetti, storici dell'arte, archivisti, bibliotecari e amministrativi)? 
E, nell'ambito degli assistenti, come si ripartiscono tra i profili (archeologico, storico-artistico e archivistico) in cui il comparto si suddivide? 
E come si ripartiscono tra le diverse regioni, dato che il concorso era su base regionale e quindi le graduatorie sono regionali?
Si terrà conto della sproporzione dei posti messi a concorso per i diversi profili professionali e nelle varie regioni, in relazione alle effettive esigenze delle strutture periferiche del Ministero?
Con quali criteri si procederà all’assunzione di 30 funzionari a Pompei?
In Campania non c’è stato il concorso per i funzionari, non ci sono graduatorie.
Viene da chiedersi perché, nel 2008 (anno in cui è stato bandito il concorso) la situazione di emergenza del sito era ben nota...
Se -così pare dalle dichiarazioni- si attingerà alle graduatorie esistenti, come?
E il quesito si pone anche nell’eventualità che, oltre al caso peculiare di Pompei, altre regioni che non hanno avuto il concorso possano beneficiare dello sblocco delle assunzioni.
Stilare una graduatoria nazionale da quelle risultanti da un concorso espletato su base regionale, con prove d'esame e criteri di valutazioni autonomi da regione a regione (di fatto concorsi separati), non appare così semplice e potrebbe dar luogo a sperequazioni e contestazioni che è opportuno evitare, anche per non allungare, nuovamente, i tempi delle assunzioni.
È indispensabile fare chiarezza al più presto e si auspicano scelte condivise e improntate a criteri di trasparenza e equità. 

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