lunedì 29 novembre 2010

Ancora "emergenza" per i beni culturali

Un colpo basso, l'ennesimo.
Non è solo lo spettacolo dei potenti che riscrivono le regole per garantirsi altro potere, e già basterebbe.
È anche l'alibi addotto che fa soffrire e umilia, come immagino accada ad altri in circostanze analoghe.
La deroga al blocco delle assunzioni che ha consentito alla Protezione Civile di stabilizzare 150 precari (http://espresso.repubblica.it/dettaglio/bertolaso-lultima-vergogna/2139116) è spiegata con la necessità di quel personale "anche in relazione alle complesse iniziative in atto per la tutela del patrimonio culturale".
Mi piacerebbe sapere quali sono queste iniziative.
Mi piacerebbe sapere quali sono le "esperienze acquisite" che si intende "valorizzare".
Mi piacerebbe sapere quali sono le competenze del personale assunto che dovrà occuparsi di tali iniziative.
Mi piacerebbe sapere sulla base di quali criteri competenze ed esperienze sono state valutate.
Mi piacerebbe sapere perché il blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione è stato tolto per assumere, senza concorso, il personale in questione, necessario "anche in relazione alle complesse iniziative in atto per la tutela del patrimonio culturale".
Mi piacerebbe sapere perché, invece, il blocco delle assunzioni NON è stato tolto per assumere persone in possesso dei requisiti richiesti, abilitate da un pubblico concorso ad occuparsi della tutela del patrimonio culturale e inserite in specifiche graduatorie di merito.
Mi piacerebbe sapere perché a queste persone viene chiesto di aspettare il proprio turno - stabilito dai meccanismi (perversi) del turn over e dei tagli agli organici - mentre la tutela del patrimonio culturale viene, nel frattempo, affidata ad altri, non selezionati con le stesse modalità.
Mi piacerebbe sapere perché a queste persone viene chiesto di "rispettare la fila" mentre altri la scavalcano impudentemente e impunemente.

Mi piacerebbe che si smettesse di sbandierare l'ipocrisia del "merito".
Piuttosto bisognerebbe avere il coraggio di ammettere che per il "merito" in Italia non c'é posto.

il cannocchiale

Le frustrazioni di un'archeologa 2

Stabilizzazione di 150 precari della Protezione Civile, senza concorso, con relativa deroga al blocco delle assunzioni "anche con riferimento alle complesse iniziative in atto per la tutela del patrimonio culturale".

http://informarexresistere.fr/bertolaso-lultima-vergogna
http://www.pressante.com/politica-e-ordine-mondiale/italia/1734-bertolaso-lultima-vergogna.html
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/bertolaso-lultima-vergogna/2139116

Vado via perché se è vero mi sento presa in giro, di nuovo.
Resto qui perché....a questo punto non saprei proprio trovarla una ragione..

domenica 28 novembre 2010

Le frustrazioni di un'archeologa

Non voglio rassegnarmi a considerare conclusa e travalicata quella civiltà nella quale il pensare storicamente era il criterio più alto del comportamento umano, perché in un prevalere del mondo che avesse per modello la tecnica io vedo un enorme pericolo per la libertà razionale dell'umano pensare e dell'umano agire.
Il mondo costruito sul modello di una civiltà prevalentemente tecnica, che non ha bisogno di essere storicizzato, è retto, in realtà, dalle forze politiche che governano la tecnica.[.....].
Solo il pensiero storico si è opposto in passato e può opporsi in futuro ai disegni di dominio assoluto dei politici.

Ranuccio Bianchi Bandinelli
Introduzione all’archeologia, Laterza, Roma-Bari,1976
(Avvertenza, firmata il 4 maggio 1970)


giovedì 25 novembre 2010

I beni culturali muoiono e noi NON POSSIAMO stare a guardare

Voglio ringraziare il presidente dell'Associazione Nazionale Archeologi Tsao Cevoli e l'ANA tutta per l'intervento alla conferenza stampa di presentazione dell'appello al Presidente della Repubblica in favore dei beni culturali, con il quale sono state proposte misure concrete per non stare a guardare inerti lo sfacelo del settore:

"riconoscimento legislativo e regolamentazione della professione di archeologo e delle altre professioni dei beni culturali" 
"rafforzare le strutture pubbliche di tutela", cui gioverebbe "provvedere all'assunzione degli idonei dell'ultimo concorso e a bandire nuovi concorsi per il Ministero"
(per il resoconto dettagliato dell'intervento dal quale sono tratte le citazioni vedi: http://www.archeologi.org/web/news.asp?id=651)

Misure concrete quelle proposte dall'ANA, non parole a vanvera che, onestamente, ci hanno stancato.
Misure concrete, dalle quali può ripartire una politica seria dei beni culturali.
Qualcosa si deve fare e qualcosa si può fare.

Firmate appello Per Pompei e la cultura

http://www.petizionionline.it/petizione/per-pompei-e-la-cultura/2507

martedì 23 novembre 2010

Don (Ab)Bondi e il tracollo dei beni culturali italiani - micromega-online - micromega

Don (Ab)Bondi e il tracollo dei beni culturali italiani - micromega-online - micromega

Con la cultura a NON mangiare siamo solo noi

Con la cultura a NON mangiare (letteralmente non metaforicamente) siamo solo noi "professionisti dei beni culturali" (archeologi, architetti, storici dell'arte, archivisti, bibliotecari, assistenti alla vigilanza ecc.).
Che non veniamo assunti anche se serviamo.
Che non vediamo riconosciuto il diritto ad esistere e ad esercitare la nostra professione in modo dignitoso al di fuori delle istituzioni che non ci assumono e che però si servono di noi.
Che subiamo la svalutazione dei nostri titoli di studio, della nostra preparazione e della nostra esperienza.
Che abbiamo tanta voglia di arrenderci perché è stato ormai sancito che tutti possono fare il nostro lavoro, a prescindere dai titoli di studio, dalla preparazione e dall'esperienza.
Che abbiamo tanta voglia di arrenderci, ma non lo facciamo. Non ancora.


http://espresso.repubblica.it/dettaglio/i-nuovi-sprechi-della-cricca/2138669/24

http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/11/23/e-bondi-sistemo-anche-l’ex-marito-della-compagna/78299/

lunedì 22 novembre 2010

Ancora sull'elenco-archeologia preventiva. Ritirare l'iscrizione?

Se vogliamo accontentarci, appunto.
Io non voglio e continuerò, come ho fatto fin dall'inizio, dall'uscita della legge prima e del regolamento istitutivo poi, a ribadire che l'elenco NON è nemmeno l'inizio di una soluzione della questione, anzi è un tentativo (per altro riuscito) di eliminare la questione, eliminando NOI.
Mi sono iscritta all'elenco dopo averci pensato su parecchio, non volevo farlo per esprimere così il mio dissenso.
Però potrei ritirare l'iscrizione, ora. Cancellarmi.
Certo, non se ne accorgerebbe nessuno.
E devo pur mangiare, anche se sono quasi certa che nessuno si accorgerà che sono iscritta.
Ho cominciato a contare le "chiamate"= 0. Segue aggiornamento.

Todos caballeros, ma nei fatti ninguno y tampoco archeólogo, di Franco Campus

Perché questo? Forse perché rispettando la legge, nella pratica, si sarebbe riconosciuta l’esistenza di un elenco di persone professionalmente specializzate a fare quel lavoro, ne...lla concretezza una sorta di “albo” di quelle persone. Un “albo” fatto da persone, i soggetti, che nella tangibilità dei fatti hanno studiato (e molto) e lavorato per fare quel mestiere e che nella maggior parte dei casi hanno conoscenze maggiori di qualche funzionario inserito nelle calde maglie del ministero. Una strada che riguarda anche la nostra Archaeologist’s List, perché il vero spreco, oltre al deperimento dei monumenti è lo spreco continuo delle capacità umane, motivato dal presupposto che se hanno a sufficienza e che quindi, nessuno se ne deve preoccupare. In definitiva concorrenza sleale, furto e presa per i fondelli. Perché se gli altri ordini, le altre associazioni di categoria (come recentemente i grafologi) lottano per ottenere giustamente il quadro dei loro diritti, noi non possiamo farlo? Perché dobbiamo mercanteggiare al ribasso sulla nostra professione e accettare soluzioni pasticciate e di comodo. Le parole chiave sono poche albo, professione, diritti, doveri e giusta e adeguata retribuzione. Questa non è una vittoria, è solo calarsi le braghe. Rispettiamo prima la legge che dice 163, art 95 comma 2 prescrive la costituzione di un elenco al quale siano iscritti unicamente i soggetti menzionati all'art. 95 comma 1 "soggetti in possesso con laurea con indirizzo archeologico e specializzazione o dottorato di ricerca in archeologia e i dipartimenti universitari" pertanto l'elenco non è ricognitivo, ma dovrebbe essere è attuativo della norma di legge. Tutto il resto è fuori della legge e chi sta fuori o chi vuole fare una soluzione ad personam se ne assume la responsabilità, in modo chiaro e pulito.

domenica 21 novembre 2010

Se vogliamo accontentarci....L'elenco dell'archeologia preventiva torna consultivo. Messaggio dalla Confederazione Italiana Archeologi

Grande vittoria degli archeologi: il Direttore Generale De Caro accoglie le osservazioni della Confederazione Italiana Archeologi
L'ELENCO DELL'ARCHEOLOGIA PREVENTIVA TORNA CONSULTIVO

I beni culturali muoiono e noi stiamo a guardare?

Il crollo della Casa dei gladiatori di Pompei ha suscitato un interesse mediatico e politico superiore alle aspettative (invito a consultare la rassegna stampa in http://www.patrimoniosos.it/rsol.php?op=getsection&id=5&year=2010&month=11).
Un interesse che ha precedenti inosservati (http://temi.repubblica.it/micromega-online/la-tutela-e-morta-e-di-tutela-si-puo-anche-morire/?printpage=undefined) e che appare strumentale in questo frangente politico. Arrivato addirittura a calendarizzare alla Camera dei Deputati una mozione di sfiducia nei confronti del Ministro per i Beni e le Attività Culturali.
Purché non diventi l'ennesima occasione persa per una politica davvero nuova dei beni culturali.

giovedì 18 novembre 2010

Comunicato Stampa del comitato vincitori e idonei concorso MIBAC 500

COMUNICATO STAMPA 
17 novembre 2010



I TECNICI CHE SERVONO AI BENI CULTURALI, MA CHE LO STATO NON PUÒ ASSUMERE.



Un concorso ha già individuato 96 archeologi e 101 architetti, ma il taglio del 10%, previsto dalla legge di stabilità -ex finanziaria, insieme al prolungamento del blocco del turn over ne impediscono l’assunzione. “Dovremmo poter assumere almeno, e dico almeno, 50 architetti e 80 archeologi per far fronte all’emergenza” ha dichiarato il Ministro Sandro Bondi riferendo in parlamento sul crollo della casa dei Gladiatori di Pompei. 



Archeologia in Sardegna. Il Nur. At

Non mi addentro nella problematica Sardegna Nuragica/Atlantide o professionisti/dilettanti, rimando per questo ai contributi di Alfonso Stiglitz e Marcello Madau e alle relative discussioni (www.manifestosardo.org/?p=5084www.manifestosardo.org/?p=5223#more-5223www.manifestosardo.org/?p=5998#comment-3768).

Pongo una domanda, semplice quasi.
È giusto finanziare con denaro pubblico un'iniziativa discutibile e discussa sotto tanti profili mentre il sistema di conoscenza, tutela, protezione e valorizzazione del patrimonio culturale va in pezzi?


Non si tratta di tappare la bocca a qualcuno, ci mancherebbe altro. Per altro lo spazio per diffondere teorie più o meno fantasiose è sempre garantito e sempre più ampio rispetto a quello per diffondere studi e seri e scientificamente solidi.


È una questione di priorità.

mercoledì 17 novembre 2010