sabato 12 marzo 2011

Abbracciamo il Colosseo. Intervento del Vice-Presidente ANA Slavo Barrano alla manifestazione del 5 marzo



Roma, 05 Marzo 2011 – Abbracciamo il Colosseo
Saluto e ringrazio tutte le associazioni di professionisti che hanno promosso, sostenuto e creduto in questa Campagna: Associazione Italiana Biblioteche, Associazione Restauratori Italiani, Assotecnici, Associazione Guide Turistiche Campane, Confederazione Italiana Archeologi, Federagit-Guide Turistiche, Italian Associacion of Conservation Scientists, Le Ragioni del Restauro, Associazione Nazionale Archeologi.


Approfitto della Direttrice dell'Unità che mi ha appena passato la parola per togliermi una curiosità, dal momento che non ho avuto il tempo di leggere i giornali: ma il Ministro Bondi si è dimesso o no? No, perché già nella primavera del 2009 aveva annunciato che si sarebbe dimesso di lì a poco, qualora fosse diventato Coordinatore del PdL. “Per serietà” aggiunse. Poi è diventato Coordinatore ed è rimasto al suo posto altri due anni. Adesso annuncia nuovamente le dimissioni. Ma lo farà davvero?
Al di là delle battute sappiamo tutti come questo Governo si è presentato al Paese nel 2008.

1) Con una primavera dei tagli terrificanti agli assi portanti dello Stato: Istruzione, Università, Ricerca, Cultura. E un taglio spaventoso al bilancio dei Beni Culturali, che vuol dire tutela del territorio, del paesaggio, del patrimonio culturale 1 miliardo e 402.092.902,83 euro di tagli per triennio 2009/2011 (D. L. 112/2008)
Taglio di spese per la tutela nel 2009 - 35,08 %
2) Poi è venuta l'estate dei commissariamenti: Prima Pompei (Luglio 2008), poi i teatri e le fondazioni liriche, tra i continui tentativi di archeocondono e la paralisi del Mibac, sempre più burocratizzato al vertice, ma paralizzato dal turn-over e privato di risorse e personale nelle Soprintendenze, le uniche strutture a garantire il controllo effettivo sul territorio. E mentre al personale tecnico-scientifico vengono tagliati i rimborsi per la benzina e per il telefono, alla Società Arcus vengono concessi 200 milioni di euro per il triennio 2010-2012, con la possibilità di gestire risorse in autonomia, ricorrendo a personale non selezionato con prove pubbliche. E nel frattempo ci sono centinaia di idonei all'ultimo concorso MIBAC che hanno superato durissime selezioni e ancora attendono di essere assunti.
3) L'autunno è andato avanti con il Commissariamento delle Soprintendenze Archeologiche di Roma e Ostia e con la dolorosa rimozione del Presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali, il Prof. Salvatore Settis, costretto alle dimissioni dopo aver denunciato l'entità dei tagli e pronosticato lucidamente quello che sarebbe accaduto nei mesi a venire. Quando il Governo ha annunciato Bertolaso come Commissario Straordinario alle Aree Archeologiche di Roma e Ostia, la cricca già si sfregava le mani da mesi.
4) E siamo all'inverno dei crolli e del dissesto 30 marzo 2010 ROMA – crolla un tratto delle mura aureliane all'altezza di via Nola. 30 marzo 2010: crolla una volta nelle TERME TRAIANO (Domus Aurea) 9 maggio 2010: si distaccano alcuni intonaci al Colosseo 06 Novembre 2010: crollo la schola armaturarum di Pompei, che fa il giro del mondo 30 Novembre 2010: crollo della Casa del Moralista a Pompei, che fa di nuovo il giro del mondo 10. gennaio 2011: crolla il muro di una CISTERNA romana sull'Appia Antica 4 febbraio 2011 – crolla un'arcata dell'Anio Novus a Tivoli 11-02-2011 - crolla chiesa di San Paolo, del XV secolo a TARANTO 24 Febbraio 2011 frana costone TEMPIO ZEUS OLIMPIO, a SIRACUSA.
Queste sono solo le principali notizie di crolli e cedimenti ma potrei continuare...Ma tutti noi sappiamo che i mali culturali in Italia partono da lontano, attraversando gli ultimi trent'anni della storia di questo Paese, che non è mai riuscito a destinare alla cultura più di un misero zerovirgola e in cui l'età media del personale tecnico-scientifico è intorno ai 55 anni. Funzionari che hanno dato molto allo Stato e che avrebbero voglia di trasmettere alle nuove generazioni uno straordinario patrimoni di conoscenze, di competenze e di esperienze, che rischia invece di essere disperso.
Nel paese con la più alta concentrazione di beni culturali al mondo, i professionisti che si prendono cura del patrimonio culturale non hanno mai avuto diritto di cittadinanza e non hanno mai ottenuto un riconoscimento professionale: così figure consolidate come archeologi, archivisti, bibliotecari, d-e-antropologi, restauratori ma anche figure innovative che utilizzano metodi e strumenti scientifici per il monitoraggio e la prevenzione, come i Conservation Scientists.
Tutte queste figure ridotte a manovalanza intellettuale e artigianale sottopagata dalle imprese – è bene sottolinearlo oggi in presenza dei Sindacati - inquadrate per la massima parte con contratti atipici, privi di elementari diritti e tutele. Il 50% delle archeologhe abbandona la professione in coincidenza della prima maternità.
Molti di noi sono coetanei del Ministero dei Beni Culturali, istituito con il Governo Moro nel 1974. Da allora alcuni hanno iniziato un percorso di studi, si sono formati nelle scuole di restauro e nelle università per dedicarsi alla cura dei beni culturali, per custodirli, per conservarli, per raccontarne la storia, per restaurarli e trasmetterli, per catalogarli; per farli visitare ai turisti, per scoprirne di nuovi; altri si sono laureati per gestirli, per valorizzarli, per comunicarne la bellezza.
Dopo anni di esperienze, di studi e di passione dedicati alla storia di questo paese, ci viene consegnata un'eredità in stato di degrado e un'amministrazione dei beni culturali in via di smantellamento perchè – ci viene detto – “non si può conservar tutto” e “ne abbiamo troppi di beni”. E per valorizzare il patrimonio si preferisce un Manager della McDonald a un esperto qualificato, che magari abbia frequentato un Master in Management dei Beni Culturali. Proprio il Manager della McDonald minacciò qualche mese fa di portar via il Colosseo, se non gli Italiani non lo avessero visitato.
Oggi siamo qui per dire che il Colosseo e tutto il patrimonio culturale ce lo teniamo stretto, che vogliamo riprendercelo perché siamo certi che sapremo prendercene cura meglio di chi ce lo sta consegnando in questo stato.
Oggi siamo qui, alla fine dell'inverno, perché vogliamo una nuova primavera per i Beni Culturali e per la Cultura di questo Paese:
- per affermare il valore della conservazione preventiva e contrastare la prassi dell’emergenza;
- per dare formazione pubblica sulla sicurezza degli operatori;
- per garantire la qualificazione delle imprese che intervengono sul patrimonio culturale, fondata su adeguati requisiti di natura professionale;
- per rilanciare il ruolo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali:
- per dare dignità al lavoro di tutti gli operatori del settore attraverso il riconoscimento legislativo, contrattuale e professionale.
Per questo la presenza di Susanna Camusso qui su questo palco ci dà speranza, perché da domani le chiederemo di stare al nostro fianco per rivendicare e ottenere quanto oggi chiediamo.

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