martedì 20 settembre 2011

Assunzioni al MIBAC. Se non ora, quando?





Che fine hanno fatto 
le 180 assunzioni urgenti nel MIBAC?

Dov’è finita l’indignazione pubblica innescata dai crolli che hanno colpito l’area archeologica di Pompei lo scorso inverno? Dove è finita l’indignazione politica verso il malgoverno dei beni culturali che ha caratterizzato l’infelice stagione dell’ex ministro Sandro Bondi, che è culminata con le sue dimissioni e che sembrava ormai superata con l’insediamento del nuovo ministro Giancarlo Galan ?
Una reazione del governo a quel grave stato di cose si è prodotta infatti con l’emanazione del Decreto legge 24 marzo 2011, n. 34, recante innanzitutto “Disposizioni urgenti in favore della cultura”
Fra queste, il segno più netto di un’inversione di rotta - non risolutiva, ma certo di ottimo auspicio - era la deroga al vigente blocco del turn-over nella Pubblica Amministrazione, e la conseguente facoltà per il MiBAC di assumere nuovo personale di tutela attingendo alle graduatorie in corso di validità.
Inizialmente, si è quantificato tale nuovo personale in circa 169 idonei, da scegliere tra i profili di Terza Area (Archeologo, Architetto, Storico dell’arte, Archivista di Stato, Bibliotecario, Funzionario amministrativo), e quelli di Seconda Area (Assistente alla vigilanza, sicurezza, accoglienza, comunicazione e servizi al pubblico). 
Una boccata di ossigeno provvidenziale, per un ministero che da troppi anni vede incrementare solo la quota dei dirigenti, e progressivamente svuotarsi i fondamentali ruoli tecnico-scientifici e di custodia, ruoli ricoperti da personale la cui età media si avvicina ormai a quella della pensione.
Finalmente, con una circolare del 4 agosto 2011, il MiBAC informava di aver inviato ai competenti Uffici del Ministero dell’economia e delle finanze e del Dipartimento della funzione pubblica la relazione illustrativa del piano delle assunzioni, specificate in 180 nuovi dipendenti divisi in 18 dirigenti, 69 funzionari, 68 assistenti alla fruizione, accoglienza, vigilanza e 25 ulteriori funzionari da destinarsi alla Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Napoli e di Pompei.
Ma da allora tutto è fermo. Quel clamore mediatico e quella “necessità” e “urgenza” che avevano motivato il decreto legge, ormai sei mesi fa, sembrano potersi oggi declassare a sterili e superflui allarmismi. 
E tutto questo nonostante il ministro Galan non perda occasione di ribadire i condivisibili principi ispiratori del suo mandato (niente tagli alla cultura, investimento nella tutela e nel permanente più che nell’effimero, etc.).
A fronte dell’emorragia di migliaia di dipendenti del MiBAC che in questi anni stanno andando in pensione senza essere rimpiazzati, ci sono alcune centinaia di giovani, selezionati, preparati e in molti casi dotati di un curriculum scientifico di prim’ordine, che attendono di coronare il sogno di una vita: lavorare al servizio dello Stato per la tutela del patrimonio artistico e archeologico del nostro Paese. 
C’è una legge che da mesi ha stabilito una prima apertura a questi giovani.

Qual è la volontà del Ministero?

Comitato vincitori e idonei concorso MiBAC 500 posti 
comitatoconc500mibac@tiscali.it

1 commento:

  1. Ben venga la costituzione di un comitato.
    Per essere ascoltati, qualcuno deve URLARE il disagio ed il degrado a cui stiamo passivamente assistendo.
    Restauro, tutela,fruizione, stanno facendo morire il nostro Ministero.
    Solidarizzo con le vostre rivendicazioni ed aspettative.
    M@sk.

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