venerdì 10 dicembre 2010

Un altro NO ai tagli al personale del MIBAC

Dal Consiglio Superiore per i Beni Culturali e Paesaggistici la richiesta di non attuare l'ulteriore taglio del 10% dell'organico del MIBAC e di riavviare, invece, le procedure di turn over.

http://www.uilbac.it/phpbb/viewtopic.php?f=1&t=7744

domenica 5 dicembre 2010

il patrimonio archeologico italiano non è solo Pompei

La denuncia del Sindaco di Sant'Antioco:
"La negligenza e il disinteresse del Governo verso il patrimonio culturale italiano non colpisce solo Pompei".
http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/205573

L'ho già detto, lo ripeto e non smetterò di ripeterlo.
Non è sufficiente il "piano straordinario per Pompei", è necessario un "piano di rilancio" che applichi i provvedimenti previsti per Pompei a tutto il patrimonio archeologico.

Sempre che per "Soprintendente con poteri più incisivi per la tutela" si intenda "Soprintendente Archeologo con poteri più incisivi per la tutela".
Sempre che "archeologi e architetti" siano reclutati aprendo le graduatorie d'idoneità dell'ultimo concorso e, al loro esaurimento, con nuovi concorsi.
Sempre che si chiarisca cosa si intende per "personale tecnico addetto" e che le relative modalità di selezione, qualora non ci siano graduatorie cui attingere, siano trasparenti.

Ciò non solo per il patrimonio archeologico, ma per il patrimonio culturale nel suo complesso, con le specifiche professionalità e competenze necessarie.

venerdì 3 dicembre 2010

qualche dettaglio sul piano straordinario per Pompei

niente manager, almeno a Pompei
personale tecnico specializzato della Ales S.p.A.
archeologi e architetti "reclutati riaprendo le graduatorie del Ministero"

http://www.patrimoniosos.it/rsol.php?op=getarticle&id=78658

Per la tutela del patrimonio culturale

Le lettere del Comitato tecnico scientifico per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e dei funzionari tecnico-scientifici ed amministrativi del Ministero per i Beni e le Attività Culturali

http://www.patrimoniosos.it/rsol.php?op=getarticle&id=78685

il piano (stra)ordinario per Pompei...e il patrimonio archeologico che non è Pompei?

Il "piano straordinario" per Pompei annunciato dal MIBAC elenca provvedimenti che costituiscono il dovere minimo dello Stato nei confronti del patrimonio archeologico che è chiamato a proteggere.
Disporre di Soprintendenti "con poteri più incisivi per la tutela" dei siti loro affidati, "personale tecnico addetto" e "archeologi, architetti e operai specializzati" sufficienti ad assicurare la tutela e la pubblica fruizione dei siti non dovrebbe essere un evento straordinario ma la normalità.
Piuttosto che niente meglio piuttosto...
Pompei è un sito speciale e merita senza dubbio un'attenzione speciale.
Ma non è l'unico.
Non dimentichiamo, per favore, che non è l'unico.
Il piano sarebbe realmente straordinario se, finalmente, da ora divenisse la regola dell'azione dello Stato e se riguardasse tutto il patrimonio archeologico, tutto il patrimonio culturale.

giovedì 2 dicembre 2010

un altro piano straordinario per Pompei

"ricostituzione della soprintendenza autonoma di Pompei"
"soprintendente dotato di poteri più incisivi per la tutela del sito"
"aumento del personale tecnico addetto"
"task force di archeologi, architetti e operai specializzati"

http://napoli.repubblica.it/cronaca/2010/12/02/news/piano_straordinario_per_pompei_torna_la_soprintendenza_autonoma-9776419/?ref=HREC1-4

attendiamo i dettagli

Blogging Pompeii: Autonomous Superintendent set to return to Pompeii...

Blogging Pompeii: Autonomous Superintendent set to return to Pompeii...: "News this afternoon from MiBAC that Pompeii is once again to have an autonomous superintendent (but also that plans for the creation of a pr..."

...quanta voglia di scappare il più lontano possibile...

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/ecco-cosa-fanno-a-pompei/2139405

Le perplessità dei funzionari tecnici delle Soprintendenze Archeologiche

http://www.patrimoniosos.it/rsol.php?op=getarticle&id=78511

Beni culturali arrivederci..o addio?

La seduta parlamentare per la mozione di sfiducia al Ministro per i Beni e le Attività Culturali è saltata.

Era un’occasione speciale perché la politica si confrontasse, in Parlamento, con i proclami delle ultime settimane sull’importanza del patrimonio culturale e sulla necessità della sua tutela.
Perché ai proclami seguisse un serio interesse, se non proprio un impegno, ad affrontare la questione con qualche serietà.

Ma quei proclami erano solo parole, come sempre.
Mentre i problemi restano e resta la superficialità e la manchevolezza dell’approccio politico.

Da una parte (politica) si continua ad ignorare i problemi reali della tutela, a cercare soluzioni laddove non ci sono (per esempio con la stabilizzazione di 150 precari della Protezione Civile necessari “anche in relazione alle complesse iniziative in atto per la tutela del patrimonio culturale”) anzi che attingere dal patrimonio, disponibile, di professionalità adeguate, accertate e selezionate con criteri trasparenti, a rifiutare di ascoltare chi propone, con le competenze per farlo, misure concrete perché non vada tutto irrimediabilmente perso.

Dall’altra parte (politica) si sorvola e si lascia non fare e imporre iniziative a dir poco discutibili.

Come la stabilizzazione di 150 precari della Protezione Civile necessari “anche in relazione alle complesse iniziative in atto per la tutela del patrimonio culturale”.
E mi ripeto sì, perché questo provvedimento, passato pressoché inosservato, pone questioni di una certa gravità, anche prescindendo (?) dalla consuetudine ad un immorale esercizio del potere, nei confronti del quale non si indigna, ahimé, più nessuno.

Il provvedimento decreta la svalutazione delle professionalità del settore. Alla tutela del patrimonio culturale non servono archeologi, architetti, storici dell’arte, bibliotecari, archivisti, assistenti alla vigilanza ecc., con la loro formazione ed esperienza specialistica e specializzata, magari anche già valutata idonea alle necessità delle istituzioni che di quel patrimonio si occupano.
È sufficiente disporre di persone, qualunque sia la loro preparazione o competenza, meglio se impreparati o incompetenti. Di beni culturali si possono occupare tutti. Non importa se male.

Il provvedimento tradisce la volontà di liquidare la tutela del patrimonio culturale come “emergenza”, imbrogliando il dovere di considerarla una precisa responsabilità.
Cui far fronte con un’attività programmata e non improvvisata, costante e non estemporanea, supportata da adeguati “saperi” (tecnici e storici) e non da malcelati populismi.

Per (s)fortuna c’è Pompei, che crolla muro dopo muro.
Per (s)fortuna c’é Pompei, almeno finché i crolli faranno notizia.
O finché ci saranno muri da crollare.