lunedì 29 agosto 2011

Appello-Invito "Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori"

dal sito STOP AL CONSUMO DI TERRITORIO


"Proponiamo la nascita di un Forum Nazionale che coinvolga associazioni e singoli cittadini in tutta Italia, capace di mantenere le peculiarità di ciascun soggetto ma con un unico obiettivo: SALVARE IL PAESAGGIO E IL TERRITORIO ITALIANO dalla deregulation e dal cemento selvaggio. La prima assemblea si terrà Sabato 15 Ottobre (dalla mattina alla sera ...) non a caso a Cassinetta di Lugagnano (Milano), primo Comune d'Italia ad avere deliberato la crescita zero del proprio Piano di Gestione del Territorio. Tenetevi liberi per quella giornata !"


l'appello: http://forum.salviamoilpaesaggio.it/


Da Assisi un appello al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: "Fermiamo lo scempio del paesaggio italiano"


Assisi, 24 agosto 2011
(vigilia del primo anniversario dell’assassinio di Angelo Vassallo)

Al Presidente della Repubblica Italiana
Giorgio Napolitano

E per conoscenza:
Ai Presidenti della Camera e del Senato
al Presidente della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO
al Presidente del Parlamento Europeo
al Presidente della Commissione Europea
al Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare
al Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Al Consiglio Superiore per i Beni Culturali e Paesaggistici
al Ministero del Turismo
al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
al Ministero della Giustizia
alla Conferenza Stato-Regioni
all’Unione delle Province Italiane
all’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani
agli Assessorati alla Cultura e all’Ambiente
all’Associazione Nazionale della Stampa
a Italia Nostra
Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali (Federparchi)
al Fondo per l’Ambiente Italiano
a Lega Ambiente
al Touring Club Italiano
al WWF
a Greenpeace
al Club Alpino Italiano
a Mountain Wilderness Italia
al Seminario Internazionale Terra Mater
al Presidente ed al Segretario della Conferenza Episcopale Italiana
alla Commissione Globalizzazione e Ambiente della FCEI
al Vescovo di Assisi, Monsignor Domenico Sorrentino
ai quattro Ordini Francescani di Assisi,

a tutte le Associazioni interessate 

Laudato sie, mi' Signore cum tucte le Tue creature
(…)
Laudato si', mi Signore, per sora nostra matre Terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti flori et herba.


Ci appelliamo a Lei, signor Presidente, al termine di una settimana di studi che ha portato alla coscienza di ciascuno l’irreversibile dissipazione della bellezza dei paesaggi storici e naturali per i quali il nostro Paese è famoso nel mondo. Essi rappresentano la risorsa preziosa e comune di tutta la nazione, e ad essi si lega una delle poche residue possibilità di una sua ripresa culturale, economica e civile.
Ci appelliamo a Lei, nel centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, perché la Sua autorevole voce si levi a fermare questa dissipazione, che rappresenta un crimine senza pari nella sua globalità e irreversibilità. Essa distrugge un patrimonio di bellezza, memoria e cultura che è il fondamento della nostra identità morale, civile e spirituale. Inoltre sfigura letteralmente il volto della nostra nazione, e spegne la speranza di tutti quei giovani che si sono preparati e formati alla tutela, alla valorizzazione, alla crescita di questa inestimabile ma intaccata ricchezza di tutti.
Dalle Alpi alla Sicilia, dall’Altopiano a Pantelleria, dalle isole maggiori e minori al Cilento: per tutta la lunghezza dei litorali umiliati dalla svendita delle spiagge e dalla moltiplicazione forsennata dei porti turistici, per tutti i parchi naturali che subiscono riduzioni e manomissioni, per tutti i luoghi incantevoli stuprati dalla costruzione di autostrade e strade quasi sempre superflue a fronte di una viabilità già ampiamente assicurata, e certamente dannose ai fini della valorizzazione turistica dei territori che attraversano, assistiamo oggi a una vera e propria distruzione di un patrimonio che non è solo nostro ma dell’umanità tutta intera, e delle generazioni future.
Il paesaggio naturale e il paesaggio storico della penisola sono sottoposti a dissipazioni, cementificazioni e sconvolgimenti artificiali che non solo hanno aumentato la loro scala e intensità negli ultimi vent’anni in modo esponenziale, ma vedono proprio ora un’accelerazione improvvisa, a dispetto di ogni crisi, come se ci fosse una sinistra pulsione a rapinare tutto quello che si può, finché si è in tempo.
Autorevoli studiosi di ogni disciplina pertinente, dalla storia dell’arte all’economia, dalle scienze naturali e ambientali all’architettura, dall’ingegneria alle scienze dell’amministrazione, hanno a più riprese e sotto molteplici punti di vista argomentato il carattere fallimentare dell’affidare progetti di sviluppo e crescita economica alla cementificazione indiscriminata e invasiva del territorio. Studiosi dell’evoluzione dei fenomeni mafiosi nel nostro Paese hanno dimostrato al di là di ogni dubbio il coinvolgimento della criminalità organizzata in una parte crescente del mondo dell’edilizia e del movimento terra.
Profondamente preoccupante è inoltre l’ipotesi, recentemente formulata dal Governo, di ricorrere alla vendita di parte dell’ingente patrimonio immobiliare dello Stato ai fini del risanamento finanziario, per ottenere un’immediata liquidità svincolata da ogni garanzia sia sull’affidabilità delle agenzie coinvolte sia sui criteri di selezione e di utilizzo degli immobili da alienare.
Ci appelliamo a quest’ultima speranza: che la Sua autorevole voce possa indurre le istituzioni pubbliche e locali preposte al controllo del territorio e la magistratura ad attivarsi prontamente per fermare gli scempi che violano apertamente le vigenti disposizioni di legge, nonché lo spirito dell’articolo 9 della nostra Costituzione sulla tutela del paesaggio.
Durante del 69° Corso di Studi Cristiani già 206 persone hanno sottoscritto l'appello.
Invitiamo tutti coloro che hanno a cuore l’Italia e la sua bellezza, italiani e non, a firmare questa petizione.


domenica 14 agosto 2011

Bravi i volontari non pagati e cattivi gli archeologi che vogliono essere retribuiti per svolgere il proprio lavoro?


L'Associazione Nazionale Archeologi esprime grande disappunto in merito al servizio sul volontariato archeologico andato in onda sul TG2 delle 20.30 del giorno 11 agosto scorso.

Il taglio del servizio nasconde i gravi problemi che il settore ed i suoi operatori affrontanoquotidianamente lasciando intendere che la possibile soluzione sia il volontariato.
Inoltre sembra di intravedere un raffronto tra i bravi volontari non pagati ed i cattivi archeologi che vengono retribuiti per svolgere il proprio lavoro.

Premesso tutto il rispetto per il volontariato nei beni culturali, indispensabile per la tutela diffusa, sentiamo di ribadire con forza (e non immaginavamo ce ne fosse ancora bisogno) che la professione è un'altra cosa. La professione deve essere svolta da persone abilitate a farlo, con un corretto iter di studio.

L'ANA da anni sostiene la necessità della definizione del profilo professionale dell'archeologo affinché tale professione, che richiede anni di studio e di conoscenze, venga esercitata da chi ha le qualifiche per farlo.

Esempi come questo dimostrano ancora di più, se possibile, l'urgenza di tale richiesta.
Soprattutto in questo momento in cui migliaia di archeologi sono professionisti deboli, per nulla tutelati, anzi spesso sfruttati, che per mesi aspettano il pagamento dei loro lavori per vivere, non si sentiva affatto la necessità di questo servizio che ridicolizza un'intera categoria.

L'ARCHEOLOGIA NON E' DEBITO PUBBLICO

I media non sempre riescono, nella sintesi, a far luce sulle reali condizioni del mondo della cultura, spesso banalizzando situazioni molto complesse.
Ci proviamo noi, Associazione Nazionale Archeologi, in questi giorni drammatici per l’Italia,
perché non è accettabile per un paese civile giustificare, vista la crisi economica, ulteriori tagli alla cultura.
Secondo quanto affermato in un’intervista dal sovrintendente romano Broccoli i taglidovrebbero riguardare lo scavo archeologico, su cui da tempo peraltro lo Stato non investe (l'intervista è disponibile online su CorriereTv e presenta, significativamente, un controaltare nelle parole di Carlotta Bassoli, socia ANA Lazio: http://video.corriere.it/archeologi-crisi/077959d4-c3d8-11e0-9d94-686c787ab248).

Generalizzare così significherebbe ammettere deroghe all’istituto della tutela, imprescindibile nelle situazioni di emergenza che si verificano quotidianamente nei lavori che trasformano le nostre città e i nostri territori e dove lo scavo o sorveglianza/assistenza non è un costo per lo Stato ma per il privato committente, da anni.
Questa idea dell'archeologia come un costo eccessivo che non produce un utile tende aledere e rendere ancora più precaria tutta quella popolazione di archeologi professionisti che rende possibile non solo la tutela ma la gestione e la valorizzazione del patrimonio archeologico.

Serve una sola parola: "programmazione".
Anche e proprio dentro la crisi economica ci si può indirizzare verso una corretta gestione delle risorse archeologiche.
Come ANA, suggeriamo d'investire nella corretta pratica dell'archeologia preventiva, che può certamente far contenere i costi e sviluppare i giusti investimenti nel settore, che avranno una ricaduta occupazionale ben oltre la categoria degli archeologi, producendo ricchezza per il Paese.
Inoltre suggeriamo di programmare le attività di studio sui materiali conservati all'interno dei magazzini e finalmente arrivare alla valorizzazione: mostre, percorsi aperti al pubblico e via dicendo.

Cominciamo a “produrre cultura”, proviamo a “narrarla” ai più.
Per farlo servono più o meno le stesse figure professionali e, soprattutto, quella dell'archeologo.

sabato 6 agosto 2011

Associazione Nazionale Archeologi - Osservatorio dei bandi e degli esiti di gara. Segnalati bandi irregolari in Liguria e Lombardia

Nell'ambito dell'Osservatorio dei bandi e degli esiti di gara, che l'ANA ha istituito a livello nazionale e su base regionale, i soci delle regioni Liguria e Lombardia hanno segnalato delle irregolarità contenute in due differenti bandi.
Sulla scia del recente successo ottenuto in Puglia con la revoca di un bando comunale che penalizzava gli archeologi, l'ANA ha prontamente inviato richiesta di delucidazioni e di modifica.
Trovate i bandi in discussione e le lettere di protesta dell'ANA sul nostro sito ufficiale.

Per ulteriori segnalazioni e richieste d'intervento 
contattateci all'indirizzo coordinatore@archeologi.org.
Facciamo rete e fronte comune per cambiare le cose.

Da soli siamo invisibili, insieme saremo invincibili.

venerdì 5 agosto 2011

Master in Archeologia preventiva e management del rischio archeologico

La LUISS Business School, divisione dell’Università Luiss Guido Carli, e l’ANA – Associazione Nazionale Archeologi, la principale associazione di categoria con radicamento nazionale che si occupa di promuovere lo sviluppo professionale degli archeologi nei diversi settori di competenza, hanno organizzato il Master in Archeologia preventiva e management del rischio archeologico che si terrà a Roma tra il 24 ottobre 2011 e il 10 febbraio 2012.
Con il patrocinio dell'ANCI, il corso mira a formare figure professionali in grado di: partecipare alla progettazione delle trasformazioni del territorio ottimizzando l’interazione tra patrimonio archeologico e sviluppo infrastrutturale; favorire la competitività dei committenti, contribuendo ad una migliore qualità dei progetti, una maggiore sostenibilità ambientale delle opere, una corretta gestione del rischio archeologico e un’ottimizzazione dei costi; fornire le necessarie competenze di integrazione “trasversale” sul piano economico-aziendalistico, tecnico e normativo, per una ottimale gestione del rischio nelle situazioni più complesse; mettere a disposizione competenze “verticali” coerenti con il percorso accademico di provenienza per una gestione integrata dell’archeologia nel ciclo di progetto.

ARCHEOPOLIS - Bologna 23-25 settembre

Dal sito dell'Associazione Nazionale Archeologi:

A Bologna dal 23 al 25 settembre ritornano gli antichi Romani.

Archeopolis è un progetto nato per celebrare i 130 anni dell’apertura del Museo Archeologico e i 2200 anni dalla fondazione di Bologna romana.

Nel 189 a.C. nasceva, infatti, la colonia di Bononia, che sarebbe diventata di lì a poco uno dei centri affacciati lungo la via Aemilia (187 a.C.), direttrice di traffici, merci e uomini, allora come ora.
Dal 23 al 25 settembre il Museo Civico Archeologico di Bologna promuove una serie di iniziative per valorizzare il patrimonio archeologico della città, dei luoghi storici di Bologna e delle sue più importanti istituzioni culturali in collaborazione e in concomitanza con Artelibro, Festival del Libro d’Arte.

Il programma prevede laboratori, percorsi espositivi, momenti musicali, visite-spettacolo, conferenze, presentazioni di libri, tavole rotonde, convegni, visite guidate e incontri che ruotano attorno al tema dell’archeologia, con particolare riguardo alla celebrazione di Bononia e del Museo Archeologico.
Il Museo Archeologico, in particolare, diventa contenitore per nuove proposte dedicate ai bambini e ai ragazzi, come il percorso espositivo dell’illustratore Sandro Natalini, autore dell’Archeogame, un gioco ispirato ai temi dell’archeologia e agli oggetti delle collezioni bolognesi. Per i più grandi, invece, un omaggio alle radici storiche delle terme, che tanta importanza ebbero nella vita quotidiana degli antichi romani.

La collaborazione con il Dipartimento di Archeologia dell’Università degli Studi di Bologna offre poi l’occasione per mettere a confronto, in un’articolata tavola rotonda, le diverse realtà della professione dell’archeologo, un tema di forte attualità nel panorama culturale italiano.

Alla tavola rotonda, prevista sabato 24 settembre, prenderà parte Salvo Barrano, Vicepresidente dell'ANA.

Il mestiere dell'archeologo. Vivere di archeologia: quali prospettive, quali professionalità
ore 11.00 - 17.00 - Università di Bologna – Dipartimento di Archeologia - Piazza San Giovanni in Monte, 2 – Aula Prodi
Qual è il lavoro dell’archeologo? Quale bagaglio di conoscenze deve possedere? In che contesti opera? Con quali tutele? Quanto deve guadagnare e chi lo decide? A quali logiche di mercato deve sottostare? La laurea fa l’archeologo? È chiaro che assegnare una figura professionale all’archeologo oggi significa riflettere sulla sua formazione, sulla sua deontologia e sul contesto in cui è chiamato a operare.
Tavola rotonda promossa da Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna
Coordina: Giuseppe Sassatelli (Direttore del Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna)
Intervengono
Luigi Malnati (Direzione Generale per le Antichità – Ministero per i Beni e le Attività Culturali)
Filippo Maria Gambari (Soprintendente per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna)
Giuseppe Sassatelli (Direttore del Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna)
Paola Giovetti (Direttrice del Museo Civico Archeologico di Bologna)
Enrico Giorgi (Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna)
Stefano Campana (Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti dell’Università di Siena)
Franco Marzatico (Direttore del Castello del Buonconsiglio, monumenti e collezioni provinciali, Trento)
Salvo Barrano (Vicepresidente dell’Associazione Nazionale Archeologi)
Giorgia Leoni (Presidente della Confederazione Italiana Archeologi)

giovedì 4 agosto 2011

ANA Puglia - Primo risultato dell'Osservatorio dei bandi e degli esiti di gara: revoca incarico ad aziende non titolate

Riporto qui di seguito la nota dell'Associazione Nazionale Archeologi - Sezione Puglia relativa al agli sviluppi dell'istituzione dell'Osservatorio regionale dei bandi e degli esiti di gara.

A seguito della recente istituzione dell'Osservatorio regionale dei bandi e degli esiti di gara, l'ANA Puglia, di concerto con il Coordinamento turistico ViviTaranto e le cooperative archeologiche di zona, aveva contestato al Comune di Taranto l'affidamento ad una azienda di servizi informatici un lavoro di schedatura e messa in rete di dati relativi ad evidenze archeologiche ricadenti nel territorio comunale.

Ruggero Giuseppe Lombardi e Daniele Nuzzi, in rappresentanza dell'Associazione Nazionale Archeologi - Comitato Puglia, hanno preso parte ai lavori della Commissione Trasparenza del Comune di Taranto, convocata in data 4 agosto 2011 per discutere tale affidamento.
Nel corso della seduta il consigliere Mario Stante e i suoi colleghi hanno affrontato la questione, avanzando dubbi sulla procedura e sostenendo la diversa qualità scientifica e professionale apportata da un archeologo a questo tipo di schedatura rispetto ad un tecnico informatico.
La Commissione Trasparenza ha ritenuto dunque opportuno revocare l'affidamento e procedere alla riformulazione della procedura.
Poco prima del termine dei lavori, i rappresentanti ANA hanno chiesto di intervenire nella discussione, proponendo una conferenza di servizi nella quale l'ANA rappresenti gli archeologi e, insieme ai componenti della Commissione citata, lavori al perfezionamento del nuovo bando relativo alla messa in rete degli ipogei tarantini.
L'annullamento del procedimento e l'istituzione della futura conferenza dei servizi con la collaborazione dell'ANA rappresentano il primo, importante traguardo conseguito dall'Osservatorio regionale dei bandi e degli esiti di gara.



http://www.archeologi.org/web/news.asp?id=762