giovedì 8 settembre 2011

Signori, si chiude! E poi?

I Soprintendenti si incontrano alla Certosa di Padula per confrontarsi sull'incerto futuro del patrimonio culturale.
http://www.unita.it/culture/beni-culturali-rischio-estinzione-br-soprintendenti-autoconvocati-1.329413
http://www.ilgiornaledellarte.com/articoli/2011/8/109688.html
http://www.patrimoniosos.it/rsol.php?op=getarticle&id=89007

Cosa accadrà quando, ahimè a breve, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali chiuderà i battenti per mancanza di personale specializzato nella tutela e nella valorizzazione del tanto vantato ma forse poco amato patrimonio culturale e dell'altrettanto vantato ma maltrattato paesaggio?
Esiste un'alternativa soddisfacente?
Io credo di no, ma il punto è: esiste ora? Mentre si smantella la struttura che, tra molte difficoltà, certamente con errori e insufficienze, eppure con elevate competenze e capacità, si occupa e si preoccupa del patrimonio culturale, si sta costruendo un sistema diverso di pari, o addirittura di maggiore, efficacia?
Io non credo che sostituire lo Stato in questo compito sia una buona idea.
Credo, invece, che lo sia creare una rete di collaborazione con lo Stato. Anzi non ci sarebbe nemmeno bisogno di crearla. Esiste già, sarebbe sufficiente riconoscere e disciplinare con serietà le professioni culturali, incentivare con trasparenza ed equità il contributo delle imprese culturali e dei privati.
Ma se il progetto deve essere proprio quello di far abdicare lo Stato, allora sarebbe più saggio avere già un successore.

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