sabato 16 luglio 2011

Assunzioni al MIBAC. Come, dove e quando? tre mesi e mezzo dopo

Il 31 marzo 2011 è entrato in vigore un decreto legge (DL 34/2011, convertito nella L. 26 maggio 2011, n. 75 in G.U. 27 maggio 2011, n. 122) che, tra le altre disposizioni, autorizza il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ad assumere personale dalle graduatorie in corso di validità, in deroga al blocco del turn over.
La deroga rispondeva alla necessità e all’urgenza rese esplicite dalla triste vicenda di Pompei dell’autunno scorso, che tanto disappunto ha suscitato e che ha messo in evidenza le diverse problematiche di una politica dei beni culturali non idonea. Tra queste la drammatica carenza di personale delle strutture ministeriali di tutela del patrimonio culturale e le conseguenti difficoltà delle stesse nell’adempimento dei propri compiti.

In base alle norme in vigore per il turn over nella pubblica amministrazione è stato calcolato un contingente di circa 178-180 unità, da attingere dalle graduatorie in corso di validità, in parte destinato a Pompei (circa 25 unità di funzionari tecnici), in parte destinato alla fascia dirigenziale (10 unità), il resto da distribuire nelle altre regioni e tra i diversi profili professionali (funzionari tecnici quali archeologi, architetti, storici dell’arte, archivisti, bibliotecari, amministrativi e assistenti alla vigilanza, sicurezza, accoglienza, comunicazione e servizi al pubblico).

Data la natura del provvedimento di legge adottato per affrontare la questione e, almeno in riferimento a Pompei, data la scadenza che il decreto stesso poneva per il programma straordinario di interventi in quel sito (“il Ministro per i Beni e le Attività culturali adotta, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, un programma straordinario e urgente di interventi conservativi di prevenzione, manutenzione e restauro da realizzarsi nelle suddette aree”), dato il rapporto stretto, strettissimo, tra il suddetto programma e le assunzioni (“per il conseguimento degli obiettivi e per la realizzazione del programma di cui al comma 1 e' autorizzata l'assunzione.....”) e date le rassicurazioni del Ministro sulla rapidità delle assunzioni, era lecito aspettarsi una qualche speditezza?
Era lecito attendersi che il Ministero, gravato da decenni dal depauperamento dell’organico, cogliesse l’occasione prontamente?

Tre mesi e mezzo dopo l’entrata in vigore del decreto non si sa nulla. Né delle graduatorie per Pompei (da elaborare sulla base di quelle delle altre regioni, in Campania il concorso non ci fu), né della ripartizione per regione e per profilo degli altri posti, né dei tempi delle assunzioni.

Si fa sempre più insistente il disagio per l’assenza di notizie certe sulle assunzioni...e l'affanno di un'attesa che appare interminabile. Per quanto tempo si può vivere una vita sospesa a impenetrabili decisioni altrui che sembrano non arrivare mai?

I numeri sono risicati e queste assunzioni non faranno il miracolo di salvare il sistema di tutela del patrimonio culturale. E tuttavia esse sono una risorsa che il Ministero per i Beni e le Attività Culturali non può permettersi di tenere sospesa ancora a lungo, tanto meno di perdere.
Anche perché si corre il serio rischio di non averne altre a breve termine.
"Il MIBAC non subirà alcun taglio del personale", eppure si appresta ridurre il proprio organico del 10%, rendendo di fatto impossibili altre assunzioni per chissà quanto tempo, e si avvia così alla chiusura entro “tre-quattro anni” (http://it.notizie.yahoo.com/beni-culturali-giro-per-mibac-rischio-chiusura-124200499.html
È urgente fare chiarezza sul futuro del MIBAC e del patrimonio culturale dell'Italia. Inquieta  non poco il disaccordo delle alte sfere del Ministero: nessuna previsione di taglio del personale o rischio chiusura per carenza di personale? Qual è la verità?

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