giovedì 7 luglio 2011

Archeologhe e archeologi che (r)esistono, insieme

Non riesco a non sorprendermi per come tante vite di giovani (e meno giovani) donne e uomini si siano così rapidamente intrecciate intorno alla volontà, sempre più decisa, di vedere riconosciuto il lavoro che svolgono quale professione vera, di denunciare la precarietà selvaggia e l'assenza di diritti, di tutele e di dignità, di rimediare alla generale disinformazione sulla questione.
In pochi mesi archeologhe e archeologi di tutta Italia, che per lo più non si conoscevano e ancora oggi non si conoscono se non attraverso il web, grazie anche anche alla spinta unificante dell'Associazione Nazionale Archeologi, hanno trasformato una debolezza - il paradossale status di invisibilità professionale - in una forza dirompente di incontri, confronti, iniziative in cui si mescolano le esperienze personali.
E se qualcosa oggi si muove - e si muove..lentamente ma si muove - è (anche) merito di queste vite che si sono messe in gioco e unendosi hanno saputo cogliere sempre in modo tempestivo le occasioni per condividere la propria (r)esistenza.

Si avvicina incalzante una di queste occasioni, l'incontro del Comitato Nazionale Se non ora, quando?  Avrei voluto partecipare ai preparativi e all'incontro...se solo non mi gravasse così tanto l'impazienza e l'affanno di decisioni altrui che non arrivano e che tengono la mia vita in estenuante bilico.
Grazie alle archeologhe che (r)esistono, che hanno lavorato anche per me e che rappresenteranno anche me a Siena sabato e domenica prossima. 

Archeologhe e archeologi, è un buon momento. Usiamolo al meglio. 

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