giovedì 8 dicembre 2011

Contratto Nazionale Studi Professionali: gli Archeologi tra i professionisti


L’Associazione Nazionale Archeologi precisa che l'inserimento del profilo di archeologo nel CCNL degli studi professionali non ha nulla a che vedere con il riconoscimento giuridico della professione e tantomeno con le forme di protezione più corporative e ormai superate, inattuabili nell’odierno scenario di libera circolazione dei professionisti imposto dalla comunità europea.

Stupisce che qualcuno possa confondere ancora nel 2011 un intervento migliorativo di un contratto nazionale che riguarda milioni di persone, e non solo archeologi, con l’istituzione di forme di protezionismo professionale. Stupisce altresì che qualcuno ignori che un CCNL sia uno strumento per migliorare la condizione concreta dei lavoratori e non piuttosto un fine di per sé.


RISULTATI CONCRETI

1-    per chi attualmente è inquadrato con questo contratto o per chi lo sarà in futuro: perché consente di ottenere un inquadramento adeguato al proprio profilo e alle proprie competenze prevedendo anche il livello dirigenziale per l’archeologo.

2-    perché apre la strada, attraverso un protocollo sottoscritto dalle parti sociali, ad un processo di regolazione del lavoro precario puntando alla definizione di compensi minimi superiori a quelli previsti per i dipendenti e soprattutto all’estensione del welfare contrattuale.

3-     perché inquadra il profilo dell’archeologo valorizzandone la molteplicità di competenze all’interno dell’area tecnica accanto a profili di alta professionalità, comegeologi, architetti, ingegneri, agronomi. Infatti nella declaratoria del nuovo CCNL viene inserita una nuova serie di attività finora non previste da nessun contratto nazionale, ovvero tutto quello che non rientra in senso stretto nelle attività di cantiere. 
  
L’Associazione Nazionale Archeologi conferma la propria soddisfazione per il risultato raggiunto e il proprio impegno nel perseguire tutte le strade, sia sotto forma contrattuale che universale, che consentano di migliorare le condizioni materiali e il ruolo sociale degli archeologi, a cominciare da tutele e riconoscimento.


A tal proposito l’Associazione Nazionale Archeologi è sempre stata in prima linea:

1-    nel chiedere l’estensione alle partite IVA iscritte alla gestione separata dell’INPS, dell’indennità di malattia e dei congedi parentali, misure finalmente previste dalla manovra Monti (art. 24, comma 26  e per cfr art. 1, comma 788 della 296/2006).

2-    nel pretendere la totalizzazione senza riserve dei contributi previdenziali (misura prevista finalmente dalla manovra Monti): la possibilità, cioé, di non perdere i contributi a fini pensionistici versati in periodi di breve durata, anche inferiori ai tre anni. Si tratta di un provvedimento particolarmente importante per tutte quelle figure che, come gli archeologi, sono penalizzate al momento da forte discontinuità lavorativa. 

Il testo del contratto nazionale è disponibile sul sito dell'Associazione Nazionale Archeologi: 

Chi vuol saperne di più può sottoporre le sue domande all'indirizzo: ufficiostampa@archeologi.org

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