giovedì 22 dicembre 2011

Assunzioni al Mibac. Lettera al Ministro Prof. Ornaghi

Roma, 6 dicembre 2011

Egregio Sig. Ministro,


La stagione che la gestione di beni ed attività culturali in Italia sta attraversando è, come Lei ben sa, alquanto difficile. Oltre agli episodi recentemente verificatisi nei principali siti archeologici del paese, che hanno posto all’attenzione della comunità internazionale le condizioni critiche di conservazione di parte del nostro inestimabile patrimonio, e i continui tagli di bilancio degli ultimi anni hanno enormemente ridotto le possibilità di intervento nel campo della tutela e della valorizzazione dei Beni Culturali italiani.
Alla carenza di risorse per restauri, recuperi e manutenzioni straordinarie si affianca sempre più spesso la mancanza di mezzi per operare anche nell’ordinario.
È per questo che abbiamo salutato con piacere quelli che si sperava fossero i primi segnali di un’inversione di tendenza che la recente deroga al blocco delle assunzioni attualmente vigente ha rappresentato, seppure limitata a quest’anno, e il recente piano di assunzioni di personale ha reso palese. Tanto più nell’attuale difficile contesto economico che impone scelte anche dolorose in materia di spesa pubblica.
Il concorso espletato tra 2008 e 2010 è stato, infatti, il primo - da oltre un decennio a questa parte!- ad immettere nuovi elementi nei ruoli del dicastero ora da Lei diretto.
La situazione di “invecchiamento” dell’organico e il carico di super lavoro che grava sul personale attualmente operativo, in particolare presso le Soprintendenze, Le sono senz’altro noti.
Le recenti procedure di assunzione, tuttora in corso, di ulteriori 308 unità, in gran parte assorbite dalle graduatorie regionali stilate nel 2010, non possono dunque che essere considerate un passo in avanti. Tuttavia, i criteri utilizzati per ripartire tra le regioni il personale in corso di assunzione destano più di una perplessità, e danno luogo ad una serie di fondate preoccupazioni che travalicano la semplice sfera della gestione delle risorse umane per investire e coinvolgere in pieno le politiche di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale italiano.
La ripartizione del personale da assumere è stata effettuata utilizzando un criterio matematico per assegnare unità in numero direttamente proporzionale a quelle bandite nel concorso del 2008. In particolare riguardo ai ruoli tecnici (archeologi, storici dell’arte, architetti, archivisti etc.) si è attuata la mera duplicazione delle assegnazioni bandite nel 2008, sia per profilo professionale sia per regione.
Appare già singolare che il piano di assunzioni elaborato per il concorso del 2008 e attuato nel 2010 con l’immissione in ruolo dei relativi vincitori possa corrispondere in maniera così meccanica anche alle esigenze attuali. Tenuto conto del fatto che, nelle regioni e nell’ambito dei profili professionali che hanno usufruito nel 2008 di assegnazioni di personale più consistenti, l’immissione in ruolo dei vincitori del concorso (che si presume non siano già, dopo meno di due anni, prossimi alla pensione!) ha contribuito a modificare le condizioni di partenza in modo certamente più sensibile rispetto alle regioni e ai profili professionali che hanno avuto assegnazioni minime. Già solo questa banale constatazione rende evidente quanto il criterio di ripartizione adottato sia tanto semplicistico quanto irrazionale e totalmente privo di una riflessione seria sulle reali esigenze della conservazione del patrimonio culturale italiano e delle priorità delle competenze del Ministero.
Le implicazioni di questa “soluzione” del problema delle carenze di organico danno luogo ad una serie di storture a cascata la cui pericolosità è evidente a chiunque conosca la struttura del MiBAC e che finiscono per investire l’intera politica di tutela e valorizzazione dei Beni Culturali.
Ci spieghiamo con un esempio: in poco più di un anno sono stati assunti quattordici nuovi archeologi per la regione Emilia Romagna, dieci per la Lombardia, otto per il Piemonte e 6 per il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, quattro in Toscana e Liguria, tre in Sardegna e solo due unità sono state inviate in Calabria, Marche e Puglia.
Il paradosso è che, all’inizio del 2012, l’organico a disposizione dell’Emilia Romagna sarà di tre volte superiore a quello della Calabria, oltre QUATTRO VOLTE più numeroso di quello delle Marche e della Puglia, regioni che non hanno certo un patrimonio archeologico trascurabile, né problemi di tutela, valorizzazione e manutenzione inferiori a quelli delle altre, primo fra tutti quello degli scavi clandestini. Questo per non parlare di casi eclatanti di Regioni, dove si trovano tra l’altro siti riconosciuti dall’UNESCO patrimonio dell’umanità, non toccate nemmeno dalle “nuove” assegnazioni di personale come quello emblematico della Basilicata, dove resistono strenuamente DUE soli archeologi, o quello della Soprintendenza Archeologica per il Lazio, responsabile per le provincie di Roma, Rieti, Latina e Frosinone, un territorio enorme dove la densità di testimonianze antiche è – quanto meno – pari a quella della Lombardia, del Piemonte o dell’Emilia Romagna, e dove sono attualmente in servizio soltanto quattordici archeologi in totale, pari cioè ai soli nuovi assunti in Emilia Romagna.
Ancora, tra le regioni non toccate dalle “nuove” assunzioni di personale vi è il caso emblematico dell’Abruzzo, obbligato a far fronte all’emergenza di ricostruzione post-terremoto in piena autosufficienza.
Risulta dunque facile per chiunque, a questo punto, delineare un quadro assolutamente paradossale, nel quale alcuni uffici vengono sensibilmente potenziati ed altri lasciati a se stessi, se non volutamente depressi, al punto tale da pregiudicarne l’operatività.
La cosa non è priva di ricadute anche sulla situazione economica: l’impresa che invierà una richiesta di edificare in una delle estesissime aree a “rischio archeologico” delle Marche, della Puglia, della Calabria, della Sardegna o dello stesso Lazio – per non parlare della Basilicata - dovrà attendere un tempo assai più lungo rispetto a chi intende realizzare progetti in Emilia, Piemonte o Lombardia, perché la sua richiesta sia vagliata dallo scarso personale negli uffici di Ancona, Bari, Reggio Calabria, Roma – per non parlare di Potenza. E, in seconda battuta, i controlli prescritti dalla legge sulle operazioni pur autorizzate in quelle aree saranno infinitamente più lenti che altrove. Con buona pace di tutti i “piani casa” scrupolosamente approvati dalle Regioni.
Questa evidente disparità tra alcune Regioni di serie A ed altre di serie B o addirittura C coinvolge naturalmente e drammaticamente non solo l’efficacia della tutela, compito primario del Ministero, ma anche l’attività di valorizzazione dei Beni Culturali.
Il fondamentale ruolo del Ministero in questo campo viene meno proprio in quelle aree del paese nelle quali un’economia già fortemente precaria si troverebbe privata di una fondamentale risorsa quale potrebbe – e dovrebbe – essere l’enorme patrimonio archeologico, artistico e architettonico.
Non si comprende come potranno i due (!) funzionari della Basilicata, oltre a fare tutela in un territorio vasto e difficile, a riuscire ad organizzare, coordinare, o anche solo supervisionare (come la legge impone loro), la valorizzazione della splendida Metaponto, o le mostre e gli eventi atti a far conoscere al pubblico i gioielli provenienti dalle spettacolari tombe principesche lucane.
Ci appelliamo alla Sua persona perché voglia provvedere a rivedere i criteri delle assunzioni delle nuove unità di personale e della loro assegnazione sul territorio, e a compensare al più presto le situazioni di squilibrio e di palese sofferenza di tante Soprintendenze italiane già dalle prossime immissioni in ruolo, autorizzate per il 2012 e 2013 dall'art. 30, comma 8 del Decreto Legge n. 201 del 6 dicembre 2011.

Con i migliori saluti,

Luigi Famiglietti
(Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Molise)
Giuliano de Marinis
(Soprintendente Archeologo delle Marche)
Anna Zevi
(già Soprintendente Archeologo di Ostia)
Alfredo Corrao
(Direzione Generale per l’Organizzazione, gli Affari generali, l’Innovazione, il Bilancio e il Personale)
Pier Giovanni Guzzo
(già Soprintendente Archeologo di Napoli e Pompei)
Fausto Zevi
(già Soprintendente Archeologo delle province di Napoli e Caserta e Prof. Ordinario – Università La Sapienza, Roma)
Attilio Mastino
(Magnifico Rettore dell’Università di Sassari)
Patrizio Pensabene
(Professore Ordinario di Archeologia Classica – Università La Sapienza di Roma)
Angela Pontrandolfo
(Professore Ordinario – Università di Salerno)
Anna Maria Reggiani
(Università Chieti-Pescara, ex Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Abruzzo)
Paola Miniero
(Soprintendenza per i Beni Archeologici delle province di Napoli e Caserta – Direttrice del Museo Nazionale Archeologico dei Campi Flegrei)
Raimondo Zucca
(Professore Ordinario e Direttore della Scuola Specializzazione in Beni Archeologici - Università di Sassari)
Alma Maria Mignosi
(ex Direttore dell'Istituto Centrale per il Restauro - ICR)
Alessandro D'Alessio
(Funzionario Archeologo -Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria)
Francesco Sirano
(Funzionario Archeologo - Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta)
Eugenio Polito
(Ricercatore di Archeologia Classica – Università di Cassino)
Stefano De Angeli
(Professore Associato di Archeologia Classica – Università della Tuscia di Viterbo)
Maria Antonietta Tomei
(Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, direttrice degli scavi e dell’Antiquarium del Palatino)
Carlo Gasparri
(Professore Ordinario di Archeologia Classica e Direttore della Scuola di Specializzazione – Università di Napoli Federico II)
Paolo Liverani
(Professore Associato - Università di Firenze, già Direttore Reparto Antichità Classiche dei Musei V aticani)
Irene Berlingò
(Direzione Generale per le Antichità - Presidente Assotecnici)
Gianfranco Paci
(Preside Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Macerata)
Lucilla De Lachenal
(Direzione Generale PBAAC)
Mario Luni
(Professore Associato di Archeologia Classica - Università di Urbino)
Piero Alfredo Gianfrotta
(Professore Ordinario di Topografia antica - Università della Tuscia di Viterbo)
Letizia Caldelli
(Professore Associato di Storia romana – Università La Sapienza di Roma)
Maria Josè Strazzulla
(Professore Emerito, Università di Foggia)
Sandro Filippo Bondì
(Professore Ordinario di Archeologia fenicio-punica – Università della Tuscia di Viterbo)
Eliana Mugione
(Professore Associato di Archeologia e Storia dell'arte greca e romana - Università di Salerno)
Alessia Rovelli
(Ricercatrice di Numismatica - Università della Tuscia di Viterbo)
Cecilia Gobbi
(Funzionario – Regione Marche)
Nora Lucentini
(Funzionario Archeologo - Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche)
Maurizio Landolfi
(Funzionario Archeologo - Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche)
Manna Stefano
(Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche)
Luciano Tanfani
(Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche)
Castellaneta Marilena
(Direttore amministrativo - Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche)
Claudia Valeri
(Archeologa - Musei Vaticani)
Massimo Botto
(Ricercatore CNR – ISCIMA)
Paolo Bernardini
(Ricercatore di Archeologia fenicio-punica – Università di Sassari, già Funzionario Archeologo Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari e Oristano)
Rossana Martorelli
(Professore Associato di Archeologia cristiana e medievale - Università di Cagliari)
Alessandro Naso
(Professor für Ur- und Frühgeschichte - Leopold- Franzens-Universität – Innsbruck)
Ida Oggiano
(Ricercatore CNR – ISCIMA)
Marco Rendeli
(Professore Associato di Etruscologia – Università di Sassari)
Maria Cecilia Profumo
(Funzionario Archeologo - Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche)
Maria Gloria Cerquetti
(Funzionario Archeologo - Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche)
Mandolini Emanuele
(Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche)
Pietro Ripari
(Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche)
Nicoletta Frapiccini
(Funzionario Archeologo - Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche)
Alessandro Usai
(Funzionario Archeologo – Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari e Oristano)
Giovanna Bellini
(Funzionario Archeologo - Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio)
Rubens D’Oriano
(Funzionario Archeologo – Soprintendenza per i Beni Archeologici di Sassari e Nuoro)
Andrea Zambrini
(Professore Associato di Storia greca – Università della Tuscia di Viterbo)
Alessandra Tedeschi
(Archeologa libera professionista - Roma)
Alessandra Tomasetti
(Archeologa libera professionista - Roma)
Chiara Pilo
(Idonea Archeologo F1 – Regione Sardegna)
Filippo Demma
(Idoneo Archeologo F1 – Regione Marche)
Giovanna Pietra
(Idonea Archeologo F1 – Regione Sardegna)
Giovanna Alvino
(Funzionario Archeologo - Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio)
Chiara Travaglini
(Assistente alla vigilanza F3 – Soprintendenza Lazio)
Nicoletta Cassieri
(Funzionario Archeologo - Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio)
Maria Teresa Iannelli
(Funzionario Archeologo della Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria)
Francesca Radini
(Funzionario Archeologo - Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia)
Renato Raffaeli
(Professore Ordinario di Letteratura Latina - Università “Carlo Bo” Urbino)
Marco Giuman
(Ricercatore di Archeologia Classica - Università di Cagliari)
Luciana Drago
(Ricercatore di Etruscologia e Antichità Italiche -Università La Sapienza di Roma)
Manuela Cerqua
(Archeologa - libera professionista)
Ilaria Venanzoni
(Idonea Archeologo F1 e Assistente alla vigilanza F3 – Regione Marche)
Stefano Finocchi
(Idoneo Archeologo F1 – Regione Marche)
Fabrizio Sudano
(Idoneo Archeologo F1 – Regione Calabria)
Sandra Gatti
(Funzionario Archeologo - Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio. Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Palestrina)
Patrizia Cocchieri
(Restauratrice - Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio)
Rita Bellini
(Funzionario Archeologo - Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio)
Emilia Andronico
(Funzionario Archeologo della Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria)
Elena Ghisellini
(Professoressa associata di Archeologia e storia dell'arte greca e romana – Università di Roma Tor V ergata)
Maria Elisa Micheli
(Professore Associato di Archeologia Classica - Università “Carlo Bo” Urbino)
Christian Parisot
(Fondazione Modigliani)
Francesca Cerrone (Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio)
Antonella Mezzolani
(Archeologa - libera professionista - Pesaro)
Maria Grazia Sassi
(Professore Associato di Filologia latina - Università “Carlo Bo” Urbino)
Tatiana Cossu
(Dipartimento di Studi storici, geografici e artistici - Università di Cagliari)
Alessandro Corretti
(Laboratorio Scienze dell'Antichità -Scuola Normale Superiore di Pisa)
Marina Micozzi
(Ricercatrice di Etruscologia – Università della Tuscia di Viterbo)
Daniela Rovina
(Funzionario Archeologo – Soprintendenza per i Beni Archeologici di Sassari e Nuoro)
Tomaso Montanari
(Professore associato di Storia dell'arte moderna -Università di Napoli "Federico II")
Vanessa Gagliardi
(Laboratorio Scienze dell'Antichità -Scuola Normale Superiore di Pisa) Adele Lagi (Funzionario Archeologo - Soprintendenza per i beni Archeologici delle province di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta)
Luisanna Usai
(Funzionario Archeologo – Soprintendenza per i Beni Archeologici per le province di Sassari e Nuoro) Silvia Orlandi (Professore Associato di Epigrafia latina - Università La Sapienza di Roma)
Mariano Malavolta
(Professore Associato di Storia romana - Università di Roma Tor Vergata)
Sabrina Cisci
(Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari e Oristano)
Giovanna Perini Folesani
(Professore Ordinario di Storia della critica d'arte - Università “Carlo Bo” Urbino)
Carlo Tronchetti
(già Funzionario Archeologo – Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari e Oristano)
Cinzia Vismara
(Professore Associato di Archeologia Classica – Università di Cassino)
Assotecnici
(Associazione tecnici del Ministero per i Beni e le Attività Culturali)
Marzia Faietti
(Direttrice Gabinetto Disegni e Stampe – Firenze)
Gabriele Baldelli
(già Soprintendente Archeologo dell’Umbria)
Giuseppe Pisanu
(Libero professionista – Olbia)
Cecilia Parra
(Professore Ordinario di Archeologia della Magna Grecia – Università di Pisa)
Domenico Palombi
(Ricercatore di Archeologia Classica - Università La Sapienza di Roma) 
Maria Pia Muzzioli 
(Professore Associato di Topografia antica - Università di Roma Tor Vergata)
Daniela Bonanome (Università di Roma Tor Vergata)
Emerenziana Usai
(Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari e Oristano)
Diana Raiano
(Assistente alla vigilanza F3 - Soprintendenza Lazio)
Anna Maria Bietti Sestieri
(Università del Salento, Facoltà di Beni Culturali)

Nadia Canu
(Soprintendenza per i Beni Archeologici per le province di Sassari e Nuoro)
Patrimonio SoS
(patrimoniosos.it in difesa dei beni culturali e ambientali)
Maria Diletta Colombo
(Idonea Archeologo F1 - Regione Emilia Romagna)
Giovanna Verbicaro
(Idonea Archeologo F1 - Regione Calabria)
Alfredo Ruga
(Idoneo Archeologo F1 - Regione Calabria)


Chi volesse aderire può lasciare un commento al post o inviare una mail a meherkle@gmail.com

venerdì 16 dicembre 2011

ANA SARDEGNA - Incontro regionale 17 dicembre 2011




SASSARI, SABATO 17 DICEMBRE, INCONTRO REGIONALE ASSOCIAZIONE NAZIONALE ARCHEOLOGI
DALLE ORE 10.00 ALLE ORE 17.30, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SASSARI, PIAZZA UNIVERSITÀ, AULA ELEONORA D'ARBOREA
DALLE ORE 18.00 ALLE ORE 20. PIAZZA CASTELLO L'ANA, ALL'INTERNO DELLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE "ABBRACCIAMO LA CULTURA" PROMUOVE L'EVENTO CULTURALE
"ABBRACCIAMO IL CASTELLO ARAGONESE".
L'Associazione Nazionale Archeologi Sezione Sardegna organizza a Sassari il giorno sabato 17 dicembre, dalle ore 10.00 alle ore 17.30 - Università degli Studi di Sassari, Piazza Università, aula Eleonora d'Arborea, un incontro regionale per i soci e per tutte le persone interessate all'argomento della professione di archeologo.
Durante questa giornata di lavori verranno esposti i risultati dell’operato del Direttivo ANA Nazionale e ANA Sardegna per l’anno 2011.
Particolare rilievo sarà dato alle importanti novità emerse durante la XIV Mostra del Turismo Archeologico di Paestum, ed in particolare della tavola rotonda “Stati generali dell’Archeologia” cui l’ANA è stata partner ufficiale e organizzatrice insieme al Ministero per i Beni e le Attività Culturali e al Direttore Generale Luigi Malnati, evento che ha chiuso brillantemente l’anno 2011.
Fra gli argomenti al centro dell’attenzione sono le attività svolte dall’ANA per il riconoscimento e la tutela professionale dell’archeologo, l’inserimento della figura dell’archeologo nel Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro degli Studi Professionali, la presentazione del tariffario nazionale, l'inserimento della ratifica della convenzione della Valletta per la protezione del patrimonio culturale europeo nel programma presentato dal Ministro Ornaghi, argomento sul quale l'ANA ha promosso una petizione on line, e vari altri aspetti. La giornata dei lavori sarà un momento importante di confronto e vedrà impegnati pubblico e relatori sia la mattina che il pomeriggio, con una breve interruzione per un buffet offerto ai soci negli stessi locali della riunione. Ampio spazio verrà dato al dibattito e agli interventi e domande dei soci. L'INCONTRO E' APERTO A TUTTI.
Alla chiusura dei lavori l'ANA dà appuntamento A TUTTI I CITTADINI in Piazza Castello dove, dalle 18 alle 20, l'ANA aderisce all'evento nazionale "ABBRACCIAMO LA CULTURA" e invita tutti a circondare, con una catena umana, i resti del Castello Aragonese tornato alla luce nel corso degli scavi archeologici, ora visibile e restituito alla città.

venerdì 9 dicembre 2011

Archeologhe Archeologi e Archeologia a "Servizio Pubblico" 8 dicembre 2011

Archeologi ed archeologhe, mancate assunzioni del Mibac, partita IVA, internet, innovazione e banda larga: Astrid D'Eredità, segretario dell'ANA, interviene nella trasmissione di Michele Santoro, Servizio Pubblico.

giovedì 8 dicembre 2011

Contratto Nazionale Studi Professionali: gli Archeologi tra i professionisti


L’Associazione Nazionale Archeologi precisa che l'inserimento del profilo di archeologo nel CCNL degli studi professionali non ha nulla a che vedere con il riconoscimento giuridico della professione e tantomeno con le forme di protezione più corporative e ormai superate, inattuabili nell’odierno scenario di libera circolazione dei professionisti imposto dalla comunità europea.

Stupisce che qualcuno possa confondere ancora nel 2011 un intervento migliorativo di un contratto nazionale che riguarda milioni di persone, e non solo archeologi, con l’istituzione di forme di protezionismo professionale. Stupisce altresì che qualcuno ignori che un CCNL sia uno strumento per migliorare la condizione concreta dei lavoratori e non piuttosto un fine di per sé.


RISULTATI CONCRETI

1-    per chi attualmente è inquadrato con questo contratto o per chi lo sarà in futuro: perché consente di ottenere un inquadramento adeguato al proprio profilo e alle proprie competenze prevedendo anche il livello dirigenziale per l’archeologo.

2-    perché apre la strada, attraverso un protocollo sottoscritto dalle parti sociali, ad un processo di regolazione del lavoro precario puntando alla definizione di compensi minimi superiori a quelli previsti per i dipendenti e soprattutto all’estensione del welfare contrattuale.

3-     perché inquadra il profilo dell’archeologo valorizzandone la molteplicità di competenze all’interno dell’area tecnica accanto a profili di alta professionalità, comegeologi, architetti, ingegneri, agronomi. Infatti nella declaratoria del nuovo CCNL viene inserita una nuova serie di attività finora non previste da nessun contratto nazionale, ovvero tutto quello che non rientra in senso stretto nelle attività di cantiere. 
  
L’Associazione Nazionale Archeologi conferma la propria soddisfazione per il risultato raggiunto e il proprio impegno nel perseguire tutte le strade, sia sotto forma contrattuale che universale, che consentano di migliorare le condizioni materiali e il ruolo sociale degli archeologi, a cominciare da tutele e riconoscimento.


A tal proposito l’Associazione Nazionale Archeologi è sempre stata in prima linea:

1-    nel chiedere l’estensione alle partite IVA iscritte alla gestione separata dell’INPS, dell’indennità di malattia e dei congedi parentali, misure finalmente previste dalla manovra Monti (art. 24, comma 26  e per cfr art. 1, comma 788 della 296/2006).

2-    nel pretendere la totalizzazione senza riserve dei contributi previdenziali (misura prevista finalmente dalla manovra Monti): la possibilità, cioé, di non perdere i contributi a fini pensionistici versati in periodi di breve durata, anche inferiori ai tre anni. Si tratta di un provvedimento particolarmente importante per tutte quelle figure che, come gli archeologi, sono penalizzate al momento da forte discontinuità lavorativa. 

Il testo del contratto nazionale è disponibile sul sito dell'Associazione Nazionale Archeologi: 

Chi vuol saperne di più può sottoporre le sue domande all'indirizzo: ufficiostampa@archeologi.org